Risultato storico per Vado di coach Prati, capace di conquistare la Medaglia di Bronzo a Vasto alla fase nazionale Under 16, superando una compagine quotata come quella della Mens Sana Siena. Un risultato impreziosito anche da due premi individuali.
«Medaglia di bronzo storica per la Società Ligure, mai così avanti in una finale nazionale». Così recita il sito della FIP parlando della compagine savonese, capace di superare nella “finalina” contro i senesi con il risultato di 66-52. Importanti anche i premi individuali: titolo di miglior allenatore della fase nazionale a Marco Prati e Kiryl Tsetserukou inserito nel quintetto ideale insieme a Bargnesi e Filoni della Oxygen Bassano, Saladini della Mens Sana e Pazin della Stella Azzurra. Questa la cronaca della finale, pubblicata sul sito ufficiale di Vado:
Vado, grazie alla tripla di Brignolo che ha aperto il match, non è mai stata in svantaggio in questa gara, chiudendo il primo tempo avanti di 14 (35-21) e raggiungendo il massimo vantaggio al 24′ (44-23).
Coach Catalani cercava di svegliare i suoi prendendo un fallo tecnico e la mossa sortiva l’effetto sperato. Di nervi, Siena provava a rientrare, ma riusciva solo ad arrivare a meno 9 ad inizio quarto quarto.
Vado reggeva con la solidità di Pesce, Mijatovic e Cito (!!!), con un Brignolo deluxe (16 punti, e ben 11 rimbalzi per la guardia savonese), Tsetserukou che si riscattava dall’opaca prova in semifinale con 18 punti, 21 rimbalzi, 6 falli subiti e 3 assist, ed un caparbio Fabrizio Pintus, molto bene in campo per 29 minuti, alla sesta partita dopo l’intervento al menisco esterno del 29 maggio scorso ed un recupero lampo che è stato decisivo per cogliere questo risultato (grazie al dottor Vassallo e al reparto di fisioterapia della Clinica Montallegro!). Anche Callo e Marino (8′ a testa per la prima volta in queste finali) davano una mano importante e addirittura passava inosservata l’assenza di Jancic, ottimo in queste finali, “scavigliato” in semifinale.
Siena alzava bandiera bianca e come al solito la vittoria nella finalina rendeva più felici che la sconfitta nella finale malgrado un eventuale secondo posto conquistato.