Pubblicato su Sportando nella rubrica Do you know? in data 11/02/2015.
Prendete un giocatore alto 168 cm e immaginate che la forza di gravità cessi di esistere per qualche secondo. Immaginate anche che questo piccolo grande uomo partecipi ad una gara tra i giganti e che la vinca sconfiggendo il campione in carica. Se state immaginando tutto ciò, allora nei vostri pensieri si sta materializzando Anthony Jerome Webb, meglio conosciuto come Spud Webb.
LA VITTORIA CON MIDLAND COLLEGE. Nato a Dallas nel 1963, da giovane non venne reclutato cestisticamente da parte di molti college americani per via della sua non eccezionale altezza. Tuttavia, Webb balzò agli onori della cronaca per la prima volta nel 1982, ovvero nell’anno in cui guidò il suo Midland College alla conquista dello Junior College National Title. In finale, dopo la bellezza di due overtime, i Chaparrals (la mascotte del college è il corridore della strada, ovvero la specie di uccello del famoso Beep Beep) sconfissero Miami Dade College con il risultato di 93-88 anche grazie ai 36 punti del suo agile playmaker, autore di un 10/15 dal campo e di un 16/18 dal tiro libero.
NORTH CAROLINA E DRAFT NBA. Grazie a questa esperienza vittoriosa, Spud incontrò Jim Valvano, head coach degli Wolfpacks della North Carolina State University, su indicazione dell’assistente Tom Abatemarco. Dopo un’esperienza biennale, tra il 1983 ed il 1985, Webb iniziò la sua carriera NBA con gli Atlanta Hawks, tra le file dei quali rimase ben 6 stagioni.
SLAM DUNK CONTEST. Nel 1984 venne organizzato nell’All Star Weekend di Denver il primo Slam Dunk Contest, conquistato dall’ala grande Larry Nance dei Phoenix Suns. L’anno seguente, invece, ad Indianapolis fu Dominique Wilkins a trionfare. Contro chi? Esattamente contro sua maestà Michael Jordan.
EDIZIONE DEL 1986. Chi avrebbe partecipato alla terza edizione? A contendersi il titolo sarebbero stati Terence Stansbury (196 cm) degli Indiana Pacers, Paul Pressey (196 cm) dei Milwaukee Bucks, Terry Tyler (201 cm) dei Sacramento Kings, Jerome Kersey (201 cm) dei Portland Trail Blazers, Dominique Wilkins degli Atlanta Hawks , Roy Hinson (206 cm) dei Cleveland Cavaliers, Gerald Wilkins (198 cm) dei New York Knicks e, infine, proprio Spud Webb. Il playmaker si ritrovò quindi a gareggiare contro otto giocatori il più basso dei quali era alto 28 cm più di lui. Non solo. Avrebbe gareggiato contro il campione uscente nonché suo compagno di squadra, Dominique Wilkins, il quale «non mi aveva mai visto schiacciare prima», come affermò in seguito lo stesso Spud. A trionfare fu proprio Webb, sconfiggendo Wilkins con due perfetti 50/50 nel round finale. La sua ultima prodezza della gara fu una reverse two-handed strawberry jam raccogliendo il pallone rimbalzato da terra dopo esser stato lanciato precedentemente. Una sorta di Davide contro Golia in chiave moderna che emozionò il pubblico della Reunion Arena, situata proprio nella sua Dallas. Come a voler affermare che, di fronte al canestro, vige il principio di eguaglianza tra gli uomini.
I believe I can fly.