Ottimo momento per Pegli di coach Costa, sbloccatasi in trasferta al PalaCarrino contro l’Aurora Chiavari di coach Marenco. La società chiavarese ha pubblicato un’analisi della sfida sul suo sito ufficiale:
Ci sono partite e partite. Ci sono quelle che riesci a “girare” e quelle che invece non ne vogliono sapere. Il match contro il Basket Pegli appartiene a questa seconda categoria: per un bel gruzzolo di motivi – non ultimo i lunghi momenti di siccità offensiva – l’Aurora non ne viene a capo, vanificando così uno sforzo difensivo e una performance-monstre di un Jacopo Muzzi che sembrava potersi calare nei panni del Salvatore della Patria gialloblù.
Le recriminazioni squadernano quaranta minuti vibranti e polemici, dove in luogo di prodezze tecniche (pochine per la verità) si assiste a furiose cavalcate da un canestro all’altro, condite da una miriade di errori/orrori che condannano l’Aurora a una perniciosa battuta d’arresto casalinga. Una sconfitta che fa male, soprattutto in prospettiva, dato che le gare “abbordabili” – per questa squadra – si possono contare sulle dita di una mano e perciò occorrerà cercare qualche colpo gobbo altrove, sempre ammesso che si riesca a tenere la rotta testè disegnata. La sfortunata première casalinga ha coinciso con l’esordio del nuovo arrivato (a tempo di record, con sole 21 ore di distanza tra il primo contatto e il tesseramento) Tommaso Cerisola, ala forte ex-Vado del ’99 che nelle speranze dello staff tecnico dovrebbe irrobustire il reparto lunghi piuttosto sguarnito per la serie C. Speriamo che il buon Tommaso possa dare sostanziale apporto già dalla prossima sfida (molto importante) del 4 novembre in casa contro l’Ardita.
Brevi cenni di cronaca. L’avvio mette male alla banda chiavarese: il Pegli scatta sull’8-0 e poi fa 11-3 con gli Aurorini che vedono il canestro come la cruna di un ago. Finalmente attraverso la suddetta cruna si riesce a infilare qualche cammello – pardon canestro – e al 2′ del secondo quarto arriva la parità a 16 (sarà l’unica e ultima volta che l’Aurora starà sullo stesso piano degli avversari). Nuovo sprint pegliese (30-19), grazie anche all’espulsione per doppio antisportivo di un Francesco Putti che stava mettendo la firma sul match con sei punti di seguito. L’Aurora traeva però linfa nervosa dall’accaduto e difendeva ossessivamente il proprio fortino. Il terzo quarto in verità virava sull’inguardabile (dieci minuti con un parziale di 7-6 per i genovesi) e appena Pegli metteva in succesisone un paio di canestri sembrava finita (43-35), ma il pirotecnico – molto piro e poco tecnico – finale scompaginava le carte. Tripla Varronesca per il 47-51, Zaio replica (54-47), canestrone in avvitamento di Muzzi che segna anche il tiro libero supplementare a -7″ per il 53-55, Pegli si fuma due tiri liberi e Varrone prova a vincerla con un tiro da più di otto metri che incoccia solo il ferro. Sospirone degli ospiti, sconforto Aurora.
Sospiri e sconforto anche da parte di Giuliano Marenco, assai contrariato a fine match: tre turni alle spalle con un attacco anemico che produce solo 48 punti di media non sono certo un buon viatico: “Abbiamo difeso bene, ci siamo dannati l’anima ma se non facciamo canestro è dura contro tutti…” è la sintesi del coach. È dura anche riavvolgere il nastro e aspettare il prossimo turno dopo il riposo. Si tornerà a giocare il 4 novembre come detto contro l’Ardita.
IL MIGLIORE: Come non dire Jacopo Muzzi? Fa il boia e l’impiccato, oltre ai 20 punti ci mette anche 10 rimbalzi e 5 assists. Poi da la cera al parquet e spegne le luci del palazzetto. Commovente.
MENZIONE ONOREVOLE: Tommaso Cerisola. Catapultato nella realtà-Aurora, cerca di dare il suo apporto anche se vede pochi palloni in attacco. Due canestri e sei rimbalzi in 26 minuti. Lo attendiamo con fiducia. Gianluca Stefanisolito fighter.