Genoa, Liguria, Day 14
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Oggi è l’ultimo giorno della seconda settimana di lockdown a finalmente abbiamo assistito ad un timido miglioramento. Un incremento del “solo” 11% di persone decedute, con un incremento del 6% delle guarigioni, rispettivamente 601 e 408. Tutti gli esperti tuttavia stanno continuando a sostenere che sia troppo presto per festeggiare, perché solamente nei prossimi giorni si potrà valutare gli effetti di questo lockdown, al termine delle due settimane di incubazione.
Oggi un video è diventato meritatamente virale. Maurizio Oliviero, Rettore dell’Università di Perugia, ha deciso di lasciare un messaggio commovente ai suoi studenti, collegati da remoto:
Vi chiedo comprensione, vi chiedo solidarietà, vi chiedo un aiuto. […] Vi voglio determinati, vi voglio ottimisti e vi voglio convinti che se siamo tutti insieme a combattere questa situazione, credetemi, ne usciremo presto. Vi prometto che organizzerò una festa pazzesca. Vi voglio tutti ubriachi, tutti a pomiciare sui prati. Sarò ubriaco anche io, ve lo prometto. Saremo qui in rettorato, migliaia di persone, ci ubriacheremo e penseremo a questi momenti e diremo che ce l’abbiamo fatta. Siamo un grande paese, un grande popolo, una grande comunità.
Il ruolo di un rettore e di un docente è anche quello di guida. Per far ciò si deve però saper esprimere umanità. Una discorso emozionante per colmare una distanza spesso siderale tra studenti e dirigenza. Se fossi uno studente di Perugia oggi sarei orgogliosissimo.
In serata Boris Johnson, Primo Ministro inglese, dichiarava ufficialmente il lockdown per il Regno Unito, facendo ben più di un passo indietro rispetto a quanto affermato nei giorni precedenti. La mia giornata è poi finita con due Skypecall, una delle quali per festeggiare il compleanno di due cari amici. In tempo di quarantena tutto cambia, anche i festeggiamenti.
Il rettore dell’Università di Perugia ai suoi studenti:
“Siete la nostra risorsa più importante. Se combattiamo tutti insieme ne usciremo presto. E, quando finirà, organizzerò una grande festa e vi voglio tutti ubriachi e a pomiciare sui prati”.
Volergli bene#coronavirus pic.twitter.com/sMosRLjSZ0
— Pietro Raffa (@pietroraffa) March 23, 2020
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Today it’s the last day of the second week of lockdown and we finally saw rays of hope on the death rate data. An increase of “only” 11% of dead people, with a 6% increase in healings, respectively 601 and 408 in total. However, all experts keep on claiming that it is too early to celebrate, because only during the next few days we will be able to judge the effects of this lockdown at the end of the two weeks of incubation.
Today a video has gone deservedly viral. Maurizio Oliviero, Rector of the University of Perugia, has decided to leave a touching message to his students, remotely connected:
I ask for tolerance, I ask for solidarity, I ask for help. […] I want you determined, I want you optimistic and I want you convinced that if we are all together to fight this situation, believe me, we will get out soon. I promise you that I will organize a crazy party. I want you all drunk, I want you all kissing each other on the lawns. I’ll be drunk too, I promise. We will be here in the rectorate, thousands of people, we will get drunk and we will think about these moments and we will say that we did it. We are a great country, great people, a great community.
The role of a rector and a teacher is also a guide one. To do this you must be able to convey humanity. An emotional speech able to fill an often sidereal distance between students and management. If I were a student of that University today I would be more than proud.
After dinner Boris Johnson, the British Prime Minister, officially declared the lockdown for the United Kingdom, taking way more than one step behind if we consider that he said in the previous days. My day ended with two Skypecalls, one of which to celebrate the birthday of two dear friends. On lockdown everything changes, even the celebrations.