Vittoria in trasferta per Busalla al Palauxilium contro l’Auxilium di coach Pezzi e Playoff conquistati. In esclusiva per Liguria a Spicchi ecco una dichiarazione di Jonatha Tarantino, capo allenatore dei busallesi:
Agguantiamo i Playoff all’ultima giornata e grazie a risultati agevolanti. Però credo che questo risultato ed il modo in cui è arrivato facciano il paio con la piccola dose di sfortuna, se così si può chiamare, di questo girone. Durante l’estate abbiamo rinunciato a giocatori di grande qualità, oltre che tecnica umana, e non sostituisci Carrara e Parentini, tra gli altri, così facilmente. Il contributo di Daniele Villani e Daniele Lombardo era determinante per spirito e dedizione. Così come la presenza di Luca Re, tutti ragazzi che per un motivo o per l’altro hanno fatto scelte diverse. E così abbiamo trovato dei giovani di belle speranze, ma nessuno di loro, pur avendo già diversi campionati Senior alle spalle, si era ancora trovato in un contesto dove dovevano essere loro a fare la differenza e non il Carrara di turno. Abbiamo avuto (anzi ho avuto) un bel coraggio nel mettere nello stesso spogliatoio teste piuttosto “calde”. Anzi, diciamo diverse, bravi ragazzi ma con la loro personalità. Perdere il mio compagno di avventura Maurizio “Chico” Cabassi ha rappresentato un ostacolo non semplice perchè lui è prima di tutto un formatore e poi un allenatore (bravo). E con un gruppo così giovane e così diverso la sua esperienza avrebbe fatto la differenza soprattutto nel rapporto con i ragazzi. Non nego che aver raggiunto l’obbiettivo mi rende felice, non tanto per il risultato in sè che è pur sempre gratificante quanto perchè dopo otto mesi in palestra i giocatori, forse, iniziano a capire determinate scelte e determinate forzature da parte mia. Oggi ho un giocatore come Boccardo che è un’ala piccola e non il pivot di quando è arrivato. Federico Mazzorana è diventato un protagonista seppur a soli 20 anni. Simone, suo fratello, ha qualità eccezionali ma se non alimentiamo il talento con il sacrificio si rischia di perderlo. Cristiano Negrini, la mia scommessa più difficile, sta trovando quel qualcosa che non aveva, anche se per lui il percorso è molto più complicato perchè gioca il ruolo più difficile ed è allenato da uno che quel ruolo lo giocava e che quindi pretende molto più di quanto lui possa solo minimamente immaginare. Davide Di Benedetto è rimasto ultimo baluardo di una generazione di atleti che temo non esista più, almeno nelle mini Minors in cui giochiamo. Alessandro Padula sta diventando una mina vagante, è un atleta naturale con enormi margini. Stagione veramente sfigata per Leonardo Malerba che rimane giocoforza una bella incompiuta. Finalmente e dopo tanta fatica e sacrificio Stefano Mei si sta affacciando alla pallacanestro come un giocatore e non come un ragazzino che gioca a basket. Ale Repetto idem anche se per lui l’andamento ondivago è figlio di un’emotività difficilmente controllabile se non da lui stesso. Non parlo di quei giocatori che ho visto poco più che bimbi e che ormai sono dei giovani uomini come Arcolao e Giacomini. Non me ne vogliano gli altri ma quest’anno ho allenato soprattutto per loro e grazie a loro. E quest’anno entriamo nel tabellone da cenerentola, o mina vagante, con un unico obiettivo: divertirci.