Cade la Tarros La Spezia di coach Padovan per il secondo anno consecutivo a Chiavari, sempre sotto i colpo dell’Aurora Chiavari di coach Marenco. La società chiavarese ha pubblicato un’analisi della sfida sul suo sito ufficiale:
Impresa Siamo tutti testimoni. Testimoni di una Aurora che celebra l’impresa dell’anno superando nella ghiacciaia del PalaCarrino la Tarros Spezia capolista a braccetto con il Cus, consegnando il primo posto della graduatoria praticamente ai genovesi. Testimoni di come una Squadra (non a caso con la lettera maiuscola, perchè quella di stasera se la merita, sissignori) riesca a fare blocco, superare l’assenza di una pedina importante come quella di Lorenzo Costacurta – al quale vanno tutti i nostri migliori auguri di una pronta ripresa – e sciorinare un secondo tempo da 46 punti contro una formazione di caratura decisamente superiore come la Tarros. Il tutto spremendo il massimo possibile da un roster ridotto all’osso, utilizzando per la maggior parte del tempo sei uomini (settimo e ottavo in campo 12′ complessivi).
Riscatto Vittoria che da un senso alla stagione degli uomini di Giuliano Marenco, al quale riesce il colpo gobbo puntanto tutte le fiches sulla voglia di riscatto dei suoi, avversati da una stagione che finora si era dimostrata piuttosto avara nei loro confronti nonostante le ultime confortanti uscite. La contemporanea vittoria del Tigullio (prossimo avversario in trasferta sabato a Santa Margherita) sul campo dell’Ardita sgombra il terreno da possibili rimonte genovesi e quindi lancia i gialloblù verso la seconda fase del campionato.
Cronaca Il piano partita del coach chiavarese è manifesto fin dalla palla a due: ritmo controllato in attacco e grande abnegazione difensiva, con Stefani, Ferri e Varrone che mettono pressione sugli esterni, mentre a Calzolari e Ciotoli tocca l’ingrato compito di presidiare il fortino nel pitturato. La tripla di Calzolari regala il primo vantaggio Aurora sul 5-4 e il primo quarto vive sui binari dell’equilibrio con Pantic che sigilla il 13-11 dalla lunetta. Nel secondo prima i chiavaresi provano la mini-fuga sul 15-11 e sul 19-15, ma quattro punti dell’ex Garibotto spingono gli spezzini sul +5 che conclude la prima metà.
Ripresa Dopo la sosta ai box Spezia riparte con una accelerata che mette in crisi l’Aurora, che paga la siccità offensiva scivolando sotto una coltre di 14 punti di distacco (22-36 al 4′). La gara sembra prendere la piega giusta che il tasso tecnico e fisico autorizzerebbe a pensare, ma il tasso in questione non fa canestro e non difende. Quello che accade nei minuti successivi ha (quasi) dell’incredibile: l’Aurora trae energie inaspettate dalla difesa e dai recuperi, si batte come una squadra posseduta dal demonio e di slancio infila prima un parziale di 18-3 che la porta sul +1 (40-39), poi resiste ai tentativi ospiti di riprendere le redini del match. Vola addirittura sul +10 spinta dagli infallibili Calzolari (19 punti e canestri tutti di inestimabile importanza) e Ciotoli (15+10 rimbalzi, prestazione totale), con Ferri e Stefani che macinano chilometri tra attacco e difesa e Varrone mortifero dalla linea dei tre punti. Sul 64-54 a poco più di due minuti dal gong commette forse l’errore di guardare il tabellone per gestire il risultato. Mal gliene incoglie: la rabbiosa reazione spezzina si concretizza con la tripla del pareggio di Pipolo a 18″ (66-66). Fallo immediato di Peychinov su Poltroneri, il quale freddissimo come il palaghiaccio chiavarese mette 2/2 dalla linea di tiro libero. La Tarros ha la palla per vincere o quantomeno andare al supplementare, ma Bracci non riesce a concretizzare da sotto canestro ed è tripudio Aurora. Giusto così, la volontà dei ragazzi ha meritato questo premio.