Nel weekend Vado di coach Costa ha espugnato il PalaCarrino contro l’Aurora Chiavari di coach Marenco. La società chiavarese ha pubblicato un’analisi della sfida per mezzo del suo sito ufficiale:
Il leit-motiv della quarta sconfitta chiavarese è sempre quello. Si gioca più o meno ad armi pari, si lotta, si prendono (anche) cospicue quantità di rimbalzi (Ferri ben 16, Costacurta 14) e si esegue con discreta perizia, ma – al tirar delle somme – se non la si mette dentro quel cerchio di ferro con la retina rimangono solo le recriminazioni. E anche questa volta è andata male…
Il Vado dei giovanissimi – ben sei ragazzi del 2001 nel roster, reduci dal terzo posto estivo ai campionati nazionali under 16 – ha ritmo e fisicità per mettere in difficoltà chiunque in questo torneo. Figuriamoci l’Aurora, che comunque regge il confronto e grazie a una discreta difesa non permette ai biancorossi di Costa di usufruire di ampie porzioni di campo, riempiendo gli spazi e andando su tutti i palloni. Ma i gialloblù pagano lo sforzo in attacco, dove non vedono letteralmente il canestro. Sotto i tabelloni è una tonnara (non si contano le stoppate subite) e l’intensità fa chiudere gli occhi agli arbitri. Dalla lunga distanza non va meglio (3/18 da tre punti) e si spara a salve in molteplici occasioni per chiudere con un eloquente 19/73 in totale su azione. Per la fredda cronaca, il 26%.
Anche il lettore poco addentro a questioni tecniche comprenderà quanto sia difficoltoso negoziare con tali numeri se il tapino anela la vittoria. Non bastassero le percentuali, vi aggiungiamo a completare il quadro anche le 16 palle perse che hanno reso vano anche l’ultimo sussulto gialloblù (48-58 a meno di 2’30” dalla sirena finale) di un match peraltro condotto senza mai chiuderlo da un Vado che l’Aurora ha avuto il merito di non rendere brillantissimo. Ma, come sempre accade, chi vince esulta e chi perde spiega. Olè.