Pubblicato su Londra Italia in data 12/05/2017.
È ufficiale: Antonio Conte ha conquistato la Premier League al primo tentativo grazie ad un campionato entusiasmante alla guida del suo Chelsea. Un traguardo raggiunto matematicamente stasera, grazie alla vittoria a The Hawthorns contro il West Bromwich di Tony Pulis. Decisiva la rete dell’attaccante belga Michy Batshuayi, entrato nella ripresa. Troppo distante il Tottenham di Mauricio Pochettino, che non riesce proprio a sfatare la maledizione che lo vede incapace di vincere il campionato negli ultimi due anni sempre per colpa di un’outsider: il famelico Leicester di Claudio Ranieri nella passata stagione, la compagine della West London nell’attuale. Perché, se si discute sul successo dei Blues, per forza di outsider si deve parlare visto il misero decimo posto conquistato nella passata travagliata stagione.
Chiamato a Stamford Bridge dal patron Roman Abramovič per ridare lustro ad un club che, dopo la vittoria del campionato con José Mourinho, aveva appena concluso uno dei peggiori campionati della storia recente del club. Niente Europa, solo il campionato in cui concentrarsi per ricostruire. Una situazione analoga a quella che aveva portato il tecnico leccese a conquistare tre campionati consecutivi con la Juventus, dopo due settimi posti consecutivi. Stregato dalla sua verve, il magnate russo è riuscito a strapparlo alla Nazionale italiana, impegnata in estate all’Europeo in Francia. Una selezione non eccezionale dal punto di vista tecnico che è riuscita a piegare compagini di livello assoluto come Belgio e Spagna, mettendo paura alla Germania durante l’eliminazione diretta. Una squadra che ha dimostrato una fame incredibile sul campo, nonché un’abnegazione tattica assoluta nei confronti del suo allenatore.
Un campionato, si diceva, di livello straordinario in cui non sono comunque mancati momenti difficili. Per esempio la sconfitta nel derby contro l’Arsenal di Arsène Wenger alla sesta giornata: un roboante 3-0 che ha fatto tremare e non poco la sua panchina, con i bookmakers pronti a scommettere sul suo esonero. «Per il momento siamo una grande squadra solo sulla carta», aveva tuonato dopo la débâcle contro i Gunners. Uno sfogo che, unito alla fiducia dimostratagli dalla dirigenza, ha fatto scattare qualcosa nella testa dei calciatori, capaci di inanellare una serie di tredici vittorie consecutive in Premier League, interrotta proprio dalla sconfitta contro il Tottenham (2-0).
Momenti difficili non soltanto legati ai risultati. Basti pensare infatti all’affaire Diego Costa, bomber brasiliano naturalizzato spagnolo che in estate era prossimo a trasferirsi all’Atlético Madrid, salvo poi rimanere a Londra. Un bottino pazzesco caratterizzato da 14 goal e 5 assist nelle prime 19 partite, che ha permesso all’attaccante di diventare il terminale offensivo naturale dello scacchiere di Conte. Tutto però prima del fattaccio: litigata furiosa con Conte per la sua forma fisica, con i suoi dirigenti in Cina per trattare un oneroso trasferimento in Oriente. Detto, fatto: l’attaccante non convocato nella vittoriosa partita contro il Leicester e reinserito nella sfida successiva solo dopo un chiarimento. Una scelta di carattere quella del tecnico, forte di una fiducia smisurata da parte della dirigenza e dell’ambiente.
Un’altra chiave importante è l’acquisto del “motorino” francese N’Golo Kanté, fresco vincitore della Premier League con il Leicester. Un acquisto che ha rappresentato la vera e propria chiave di volta per lo scacchiere di Conte, considerando soprattutto i suoi pazzeschi record: si trova attualmente ai vertici della lista dei tackle effettuati, mentre a novembre era il giocatore con più combinazioni di tackle ed intercettamenti effettuati nelle ultime tre stagioni di Premier League. Un dato sorprendente se si considera che il francese gioca in Inghilterra da appena due stagioni. Importante anche il recupero del fantasista belga Eden Hazard (15 goal e 5 assist), reduce da una stagione deludente e già con le valigie pronte in mano in estate. Come dimenticare, infine, il prolungamento del contratto del capitano John Terry in estate? Fortemente voluto da Conte nei confronti di una dirigenza che sembrava intenzionata a lasciarlo andare, l’ex nazionale inglese ha svolto un ruolo essenziale per il tecnico al fine di mantenere un contatto diretto con lo spogliatoio.
Così, dopo Carlo Ancelotti, Roberto Mancini e Claudio Ranieri, Antonio Conte è diventato ufficialmente il quarto allenatore italiano a trionfare in Premier League. Difficile prevedere il suo futuro: dopo un ammiccamento durante la trasmissione Emigratis nei confronti dei «nuovi proprietari in Italia», il tecnico leccese ha ufficialmente dichiarato di voler restare a Londra per tentare l’assalto all’Europa che conta. Si dice che l’Inter di Suning stia preparando un’offerta faraonica pur di strapparlo ai Blues. Una cosa è certa: Londra è pazza di lui e difficilmente se lo lascerà scappare.