PRIMEIRA LIGA
PORTO (4-4-2): 1 Casillas; 2 Maxi Pereira, 28 Felipe, 5 Iván Marcano, 13 Telles; 17 Jesús Corona (83′ 18 João Carlos), 30 Óliver Torres, 22 Danilo Pereira, 8 Brahimi (70′ 19 Diogo Jota); 10 André Silva (64′ 20 André André), 29 Tiquinho Soares. A disp: 16 Héctor Herrera, 12 José Sá, 59 Rui Sousa, 4 Boly. Allenatore: Nuno Espírito Santo.
SPORTING LISBONA: 1 Rui Patrício; 2 Schelotto; 13 Coates, 35 Rúben Semedo, 31 Zeegelaar (57′ 47 Ricardo Esgaio); 77 Gelson Martins 66 João Palhinha (80′ 56 Daniel Podence), 23 Adrien Silva, 73 Matheus Pereira (60′ 99 Alan Ruiz), 28 Dost, 10 Bryan Ruiz. A disp: 15 Paulo Oliveira, 34 Beto, 20 Castaignos, 18 Geraldes. Allenatore: Jorge Jesus.
MARCATORI: 6′ Tiquinho Soares, 40′ Tiquinho Soares, 60′ Alan Ruiz.
PRESENTAZIONE. In data 05/02/2017 in Primeira Liga si affrontavano all’Estádio do Dragão i padroni di casa Porto di Nuno Espírito Santo e lo Sporting Lisbona di Jorge Jesus. Grazie alla caduta del Benfica contro il Vitória Setúbal (1-0) i Dragões secondi erano costretti a conquistare i tre punti per continuare a mettere pressione alla capolista. Dall’altra parte, la sfida costituiva una delle ultime grandi occasioni dei Leões per avvicinare la coppia di testa, distante quattro punti.
LUNGHEZZA DELLE SQUADRE. Pronti, via ed il Porto si trova subito in vantaggio. Il funambolo messicano Jesús Corona si destreggia sulla destra, crossa a rientrare ed il brasiliano Tiquinho Soares, completamente solo in area, batte Rui Patrício per la rete del vantaggio. Appena arrivato dal Vitória Guimarães, il combattente attaccante verdeoro si sblocca così all’esordio. Questa rete iniziale scombussola in parte i piani tattici dei due tecnici, che si ritrovano praticamente senza il filtro centrocampo. Le due compagini infatti si allungano terribilmente dopo i primi dieci minuti. Spiccano solamente da un lato Danilo per il suo costante raddoppio in marcatura, mentre tra gli ospiti capitan Adrien Silva dimostra di essere l’unica luce a cui possono aggrapparsi i compagni di squadra.
PRESSING DESTRORSO DEI DRAGÕES. La chiave tattica di Nuno Espírito Santo nel primo tempo è il triangolo difensivo che organizza sulla destra per contenere il fantasista costaricano Bryan Ruiz, schierato esterno sulla tre quarti campo. La gabbia che l’allenatore dei padroni di casa gli costruisce è efficace e gli impedisce di esprimersi al meglio nel primo tempo. Pronto poi a catturare i pallone vaganti il solito Danilo, in ripiegamento difensivo, con il terzino sinistro Alex Telles molto basso per compensare le uscite in raddoppio di un generosissimo Maxi Pereira, con l’ausilio del mediano Óliver Torres.
RISPOSTA DESTRORSA DEI LEÕES. Jorge Jesus, bruciata la sua fascia sinistra a causa del pressing avversario, decide ovviamente di sfruttare la fascia opposta. Per fare ciò si affida alla mobilità di Matheus Pereira dietro al centravanti olandese Bas Dost, capocannoniere del campionato, ed all’imprevedibilità sulla fascia del brasiliano Gelson Martins. Tuttavia, la pessima prova dei terzini nel primo tempo, l’olandese Marvin Zeegelaar sulla sinistra e l’oriundo Ezequiel Schelotto sulla destra, non permette agli ospiti di trovare linfa offensiva dal proprio reparto difensivo. Soprattutto il primo, in sofferenza assoluta contro l’indemoniato Corona.
COLLANTE DIFESA-CENTROCAMPO OSPITE. Lo Sporting Lisbona rimane a galla nonostante la gabbia ordinata da Espírito Santo soprattutto grazie all’intesa tra il difensore uruguaiano Sebastián Coates e capitan Adrien Silva. Il primo praticamente riesce a rendere inerme André Silva, vice capocannoniere del torneo, risultando ottimo nel disimpegno e trovando sempre il “faro” del centrocampo. Tuttavia, gli ospiti non riescono a concretizzare dopo la riconquista di numerosi palloni persi superficialmente dalla squadra di casa che, anzi, trova il raddoppio.
LA FEROCIA DI TIQUINHO SOARES. Un Tiquinho Soares pazzesco quello del primo tempo: prorompente dal punto di vista fisico, feroce su ogni pallone vagante, caparbio in contropiede e indemoniato in occasione del citato pressing dei padroni di casa. Il tutto sintetizzato nella rete del raddoppio: spintosi oltre il centrocampo per aiutare la sua retroguardia, si invola centralmente, riceve da Danilo una splendida verticalizzazione su pallone sporcato ottimamente dall’algerino Yacine Brahimi, penetra in area, salta il portiere e deposita in rete. Con il Porto che riesce così ad andare negli spogliatoi con un doppio vantaggio.
CAMBIO MODULO E SPONDE DI DOST. All’intervallo Jorge Jesus capisce che deve cambiare qualcosa e così inserisce l’argentino Alan Ruiz per Matheus Pereira, impostando così un 4-4-2 con il neo entrato largo a sinistra, Gelson Martins a destra e Bryan Ruiz libero di girare vicino alla porta intorno ad un Dost che si dimostrerà fondamentale. L’impostazione di gioco degli Sportinguistas cambia così totalmente. L’uomo chiave rimante Gelson, dalla cui progressione centrale comincia la fase offensiva. La prima opzione è l’assist per il compagno di squadra costaricano, abile a tagliare l’area. La seconda opzione, con il difensore portato via, è l’appoggio al nuovo entrato Ruiz, pronto a tagliare anch’egli verso il centro. Infine, terza opzione: passaggio per Dost, il quale fa a “sportellate” con la difesa e serve l’accorrente Adrien Silva, pronto a calciare oppure ad effettuare l’ultimo passaggio.
Grazie a questa nuova impostazione offensiva prima i ragazzi di Jorge Jesus al 56′ sfiorano il goal con una traversa colpita col mancino proprio dal loro capitano in seguito all’accentramento di Gelson Martins. Poi, al 60′, lo stesso brasiliano crossa da destra, Dost fa sponda di prima per Bryan Ruiz ed il costaricano batte Iker Casillas con un potente mancino al volo da fuori area.
FASE FINALE E MIRACOLO DI CASILLAS. La tenuta mentale del Porto comincia così a scricchiolare. Óliver Torres va in difficoltà a centrocampo, mentre Schelotto inizia a spingere sulla destra. Nella retroguardia ospite Rúben Semedo soffre i brevilinee dei Dragões ma gli Sportinguistas sembrano reggere l’urto. Nessuna grande occasione fino all’ultimo minuto di recupero, in cui Casillas si rende protagonista di una parata pazzesca su colpo di testa di Coates su calcio d’angolo. L’Estádio do Dragão esplode di gioia e così il Porto conquista i tre punti.