Sarà una stagione importante quella di quest’anno al CUS Genova. Perso anche Angelo Bedini per un anno causa operazione, sono stati aggregati in blocco molti ragazzi giovani provenienti dal settore giovanile. Giovanni Pansolin, coach dei cussini, in esclusiva per Liguria a Spicchi spiega la stagione che sta per cominciare.
Inizia una nuova annata. Chiaramente sarà un obbiettivo fondamentale quello di cercare di ripetere in qualche modo quello che abbiamo fatto l’anno scorso, cosa che sarà difficilissima. Difficilissimo perché non è facile ripetere un campionato con 14 vittorie consecutive come quello dell’anno scorso e soprattutto per il fatto che abbiamo perso qualche pezzo. Abbiamo perso tre giocatori per motivi personali, di lavoro, di studio: Meroni, Capecchi e Zenobio. La scelta della società e del nuovo dirigente responsabile Pino Gonella è stata quella di sostituirli solo con giocatori Under. Quindi ecco che nei dieci abbiamo quattro Under: Vallefuoco del ’96 e tre ’99. L’idea della società è proprio quella di iniziare un processo che poi, fra qualche anno, porterà ad avere nuova linfa quando i senatori per età o per impegni di lavoro dovranno ridimensionare il loro apporto. Quest’anno andremo a Chiavari con tre ’99 nei dieci. Quindi è una bella sfida. Una sfida non tanto dal punto di vista tecnico perché comunque, alla fine, sono ragazzi intelligenti che hanno sempre lavorato bene e quindi che sanno approcciarsi dal punto di vista tecnico. Quanto invece dal punto di vista della chimica e dell’alchimia. Quindi mescolare un gruppo che ha sempre dato testimonianza di essere un “monolite” dal punto di vista della coesione dell’unione e anche della comprensione tecnica vicendevole con tre, quattro, cinque Under 18 alle prime armi in un campionato Senior ad allenamento che poi saranno praticamente quasi sempre tre in partita. Sarà una bella sfida e noi la giocheremo molto convinti e molto motivati dal fatto che comunque è necessaria una cosa di questo genere per evitare di doverci trovare a invecchiare improvvisamente tra qualche stagione e non avere creato i presupposti per una continuità che invece deve avere una società del bacino di utenza qual è il CUS Genova che, volente o nolente, l’anno scorso ha rappresentato la massima espressione di pallacanestro genovese assoluta. Nessuno ha fatto meglio di noi a Genova.