Da questa stagione ci sarà un’importante novità nel sito del CUS Genova. Infatti, ogni settimana verrà pubblicata un’intervista agli atleti che più si sono contraddistinti per meriti sportivi nelle varie discipline. La prima atleta della settimana non poteva che essere lei, Emma Quaglia, appena tornata dal suo brillante quinto posto nella Mezza Maratona di Porto.
Come descriveresti la tua gara? Il tracciato? Quale il tuo giudizio sulla gara? Soddisfatta del quinto posto?
La Mezza Maratona che ho fatto domenica a Porto l’avevo già corsa nel 2011, quindi la conoscevo. Il percorso è quasi interamente lungo il fiume e lungo il mare. È sostanzialmente piatto con alcuni strappi in salita. C’è una prima parte favorevole e poi la parte centrale è quella più difficile. Poi il finale nuovamente semplice. Il problema più grosso è il vento, nel senso che è tutta sull’acqua e se è una giornata ventosa si sente molto. Infatti, domenica si volava e per questo abbiamo corso dei tempi alti sia noi donne che gli uomini. Quindi la prestazione cronometrica non è particolarmente rilevante. Invece sono molto contenta della mia condotta di gara perché mi sono sentita bene. Tra l’altro sono rimasta molto da sola in gara e quindi quando poi avevo il vento contro ho rallentato. Sono arrivata al ventesimo con la sesta donna e quindi ho fatto anche la volata per guadagnare la quinta posizione e ci sono riuscita. E quindi sono molto contenta del mio comportamento agonistico.
Che ricordi hai dei Mondiali di Mosca nel 2013?
Per quanto riguarda il Mondiale di Mosca del 2013, esso è senz’altro il ricordo sportivo più bello della mia carriera. Ho avuto fortuna e sono stata brava perché sono riuscita a fare la gara della vita nell’occasione giusta. C’erano più di 30 gradi e umidità altissima. Siamo partite alle due del pomeriggio del 10 di agosto, quindi c’erano condizioni difficilissime. Io però non patisco il caldo ed ero molto preparata a correrci. Mi ero allenata a mezzogiorno sapendo della condizione climatica che avrei trovato in gara. Sono partita prudente e sono riuscita poi a scalare le posizioni: ero trentottesima alla fine del primo giro e poi sono arrivata sesta. Ho fatto più di trenta sorpassi senza mai essere sorpassata da nessuno. Sicuramente è stato un sogno che si è avverato ma neanche, perché non mi sarei nemmeno sognata alla vigilia della gara di arrivare sesta. Questo è un risultato che sicuramente vale una carriera. Avrei potuto appendere le scarpe al chiodo il giorno dopo. Infatti tengo sempre bene a mente che la mia giornata sportivamente fortunata l’ho già avuta. Detto questo, poi non mi è ancora passata la voglia di correre quindi chissà. Magari ci saranno altri Mondiali e magari le Olimpiadi, che quest’anno purtroppo non sono riuscita a fare.
Come si fa ad alternare così brillantemente lavoro e sport? Quale il tuo segreto?
Alternare lavoro e sport è difficile. Allora, finché non ho fatto la maratona sono riuscita a studiare, lavorare ed allenarmi. La maratona richiede un impegno temporale, dal punto di vista della scansione della giornata, tale per cui non si riesce a lavorare. Secondo me non è possibile lavorare full time o anche part time tutti i giorni è molto difficile. Io lavoro solo un pomeriggio alla settimana, due pomeriggi a settimana quando sono un po’ più libera dagli impegni sportivi. Il resto della settimana vivo come una professionista, diciamo: facciamo due allenamenti al giorno e il resto del tempo, compatibilmente con gli impegni “casalinghi”, cerco di riposarmi. Arrivo a correre durante la preparazione anche 180 oppure 200 km alla settimana quindi, chiaramente, il tempo che non si dedica all’allenamento si deve dedicare al riposo e recupero perché se no non sto in piedi dopo una settimana. Comunque sia per quanto riguarda lo studio che lo sport, organizzandosi e facendo fruttare bene il tempo, non c’è niente di impossibile e si riesce comunque a fare entrambe le cose.
Quale il tuo prossimo obbiettivo?
Il mio prossimo grande obbiettivo è la maratona autunnale. Penso che correrò a Valencia il 20 novembre, ma non ne sono ancora sicura. È una maratona veloce, scorrevole con un clima non troppo freddo e tecnicamente è di alto livello. Quindi sia il percorso sia gli avversari permettono di fare una gara tirata. Le tappe di avvicinamento saranno sicuramente alcune altre gare, un po’ più corte fra cui senz’altro una mezza maratona, forse quella di Cremona il 16 ottobre. Per velocizzare e far girare un po’ il motore perché altrimenti si rischia, con la preparazione della maratona, di restare un po’ lenti diciamo. Questi sono i miei obbiettivi.
Pubblicato sul sito ufficiale del CUS Genova in data 22/09/2016.