Dopo la sfida contro il Cagliari di Massimo Rastelli ho deciso di scrivere 9 spunti di riflessione. Eccoli elencati.
1) Esco di casa per avviarmi allo stadio e la prima frase che sento è la seguente: «Se perdiamo anche con il Cagliari…». Il vero Genoano non si smentisce mai, è inutile.
2) Mettiamoci un attimo a riflettere. Quali sono i giocatori in Serie A che possono vantare un mancino delicato come quello del nostro Miguel Veloso? Pochi, veramente pochi. È quindi lecito aspettarsi un apporto di grande qualità dal faro portoghese, specie in relazione allo scarso rendimento nella sua prima esperienza rossoblù. Fin qui le prime due sue prestazioni possono essere riassunte con un “massimo rendimento con il minimo sforzo“. In Coppa Italia tanto compitino, calcio di punizione deviato e unico calcio d’angolo calciato bene: un goal ed un assist. In campionato tanto compitino ed un appoggio di testa con velo del buon Ocampos: un assist. Se Miguel con due prestazioni normali riesce a totalizzare un goal e due assist, è sicuramente lecito chiedersi cosa riuscirà a fare in caso ingranasse veramente.
3) Lucas Ocampos, appunto. In Coppa Italia ha dimostrato una fame raramente vista all’esordio negli ultimi anni. Unico difetto? Il “tasto X” non funzionante (il “non passare il pallone”, per i neofiti della PlayStation). In Coppa Italia ha rischiato di far venire una crisi nervosa ai compagni di reparto. Meglio nella prima di campionato. La qualità è luminescente. Starà a Juric metterlo in condizione di esplodere.
4) Ivan Jurić, appunto. Buon esordio il suo, nonostante un possesso palla più sterile nel primo tempo ma più efficace nel secondo. La rete dell’ex Marco Borriello ed il palo di Giannetti rischiavano di gettare nell’ombra il lavoro del croato. Invece è arrivata una vittoria convincente, soprattutto per quanto riguarda la seconda frazione. Bene anche i cambi, risultati efficaci. Ma bene sopratutto anche la sua scivolata dopo la rete del Grifone, diventata virale. «Il Genoa non appartiene agli allenatori che si avvicendano», ha dichiarato Ivan, sostenendo anche che «è dei genoani». Buon avvio.
5) Marco Borriello, appunto. Cinque goal e quattro assist in dieci partite contro il Grifone. La squadra che dovrebbe ringraziare da qui al 2054 perché gli ha permesso di non finire in Lega Pro oppure in Grecia dopo appena 25 anni di presenza su questo pianeta. Eppure spesso esulta quando gli capita di trafiggerla. Chiaro che niente sia dovuto, ma una cosa evidentemente è sconosciuta ad un grande attaccante come lui: la riconoscenza.
6) E pensare che c’è chi all’inizio della passata stagione definiva Diego “Mesto” Laxalt come un «brocco». Vi meritereste ancora Fabiano.
7) Burdisso. Non c’è altro da dire.
8) Che giocatore Luca Rigoni. Quattro goal in appena cinque mesi di Genoa, ovvero in un totale di 19 presenze. Un bottino più importante di quello di alcuni attaccanti giunti sotto la Lanterna con ben altre aspettative. Che grande artigiano.
9) Io continuo a dire che Olivier Ntcham sia un treno, un vero e proprio potenziale crack del campionato. Un giocatore dotato di una fisicità, di un’esplosività e di una tecnica fuori dal comune. Avvio straordinario a Palermo durante la passata stagione, essendo poi messo in disparte da Gasperini durante il resto del campionato. Che sia la sua annata?