ARSENAL. Difficile commentare i Gunners prima in vista della prossima stagione. Infatti, quella appena conclusa non può che essere catalogata come un autentico fallimento a causa della vittoria di un’outsider come il Leicester. Arsène Wenger ha rischiato fortemente l’esonero a vent’anni dalla sua prima volta sulla panchina dei “Cannoni”, ma alla fine il secondo posto strappato agli odiati cugini del Tottenham l’ha salvato. Ad oggi nessuna cessione illustre, con il solo centrocampista svizzero Granit Xhaka giunto nella North London per la modica cifra di 45 milioni. Indigesta la retromarcia improvvisa di Jamie Vardy, già immaginato dal tecnico francese a fianco del suo pupillo Olivier Giroud. Cosa si può chiedere ai Gunners se non di vincere?
BARNET. C’è poco da commentare sulla passata stagione delle Bees. Un campionato senza grandi obbiettivi ma anche senza grandi patemi, terminato al quindicesimo posto grazie alla vena realizzativa di John Akinde (23 goal) ed all’intelligente guida di Martin Allen, capace di far rialzare i suoi dopo ogni sconfitta. Aspetto evidente se si considera la quasi completa assenza di “filotti” di risultati in campionato. Acquistati il centrocampista Ryan Watson dal Leicester e la punta Jean-Louis Akpa Akpro dallo Shrewsbury, mentre è stato ceduto il terzino Andy Yiadom in Championship al Barnsley.
BRENTFORD. Campionato particolare quello concluso dalle Bees durante la passata stagione. Salvezza molto più che tranquilla per la compagine della West London, nonostante un cammino discretamente travagliato. Cominciata sotto la guida di Marinus Dijkhuizen, poi sostituito al termine di settembre da Lee Carsley, a sua volta allontanato a fine novembre per fa spazio a Dean Smith, il quale è invece riuscito a concludere il campionato guadagnandosi una riconferma. Minor numero di pareggi in Championship (8), a fronte di 19 vittorie e 19 sconfitte. Miglior attacco del campionato insieme alla capolista Burnley (72 reti), ma anche peggior difesa del campionato escludendo le ultime otto in classifica a causa di ben 67 goal subiti. Risultato? Un più che dignitoso nono posto in classifica. Insomma, un campionato pazzo con una rosa che praticamente non è stata toccata in vista della prossima stagione, ad eccezione del portiere David Button ceduto al Fulham.
CHARLTON. Troppo poche tre vittorie su trenta partite di Championship tra agosto e gennaio per poter sperare di salvarsi. Eppure, dopo il successo nel derby contro il Brentford a The Hive Stadium ad inizio marzo, gli Addicks sembravano essersi rialzati con tre vittorie in sei partite. Ma era troppo tardi, in quanto a fine campionato i punti di distacco dal Rotherham United quartultimo erano nove. Tifosi di The Valley costretti quindi sostenere la propria squadra in League One, per la quale però la società si sta attrezzando dignitosamente. Inevitabili le cessioni dell’ala Johann Berg Gudmundsson, del centrocampista Jordan Cousins e del portiere Nick Pope, sostituiti in parte dagli acquisti di Nicky Ajose dallo Swindon Town, del mediano Andrew Crofts dal Brighton e di Lee Novak dal Birmingham.
CHELSEA. Grande colpo in panchina per i Blues, che si sono aggiudicati Antonio Conte. La passata stagione ha portato nella West London il secondo peggior risultato degli ultimi vent’anni, secondo solamente all’undicesimo posto raccolto da Glenn Hoddle nel 1995/96. Buona questa sessione di mercato il Chelsea, grazie all’acquisto dell’attaccante belga Michy Batshuayi e del “motorino” francese N’Golo Kanté, fresco campione d’Inghilterra con il Leicester. Ancora da decifrare il futuro di Romelu Lukaku, il cui ritorno a Stamford Bridge causerebbe una perdita complessiva di 50 milioni di euro tra il primo acquisto e l’attuale. Sarebbe arrivato un gentile rifiuto da parte di Carlos Tévez, deciso a continuare la sua avventura al Boca Juniors, mentre sarà sicuramente valorizzato il colombiano Juan Cuadrado, suo desiderio ai tempi della Juventus.
CRYSTAL PALACE. Incomprensibile il cammino del Crystal Palace durante la passata stagione. Infatti, dopo un girone di ritorno passato nella parte nobile della classifica dando l’impressione di poter ambire perfino alla Champions League, i ragazzi di Alan Pardew si sono sciolti come neve al sole. Infatti, una lunga serie di risultati negativi (12 sconfitte in 20 partite da gennaio) ha condotto le Eagles nella parte bassa della classifica, facendo loro chiudere la Premier con il brivido causato da sole cinque lunghezze rispetto alla zona retrocessione. Ogni valutazione avrebbe potuto essere opposta a Wembley in caso di vittoria della FA Cup: nonostante l’illusione causata dalla rete di Jason Puncheon, alla fine il Manchester United ha portato a casa il trofeo con il risultato di 2-1, regalando così l’ultimo posto europeo al West Ham. Ceduto Dwight Gayle al Newcastle, acquistati invece l’ala destra Andros Townsend, il difensore centrale James Tomkins ed il portiere Steve Mandanda.
FULHAM. Pericolo scampato per un pelo da parte del Fulham. Dall’obbiettivo promozione in Premier ad una retrocessione solamente sfiorata grazie ai nervi saldi del manager serbo Slaviša Jokanović, chiamato a sostituire i traghettatori Peter Grant e Stuart Gray, a loro volta chiamati dalla dirigenza a causa del fallimento di Kit Symons. Importantissimo il successo di febbraio a Craven Cottage contro i cugini del Charlton, prima fra le retrocesse a soli 11 punti dai Cottagers a fine campionato. Il prossimo sarà dunque il terzo anno in Championship dopo la retrocessione del 2014. Grandi manovre di mercato nella West London: cessioni dolorose come quella degli attaccanti Moussa Dembélé e Ross McCormack, diretti rispettivamente al Celtic ed all’Aston Villa, ma anche monetizzazioni concretizzate grazie alle cessioni di Konstantinos Mitroglou e Maarten Stekelenburg. Soldi in parte reinvestiti per allestire una squadra di buon livello, come per quanto riguarda gli acquisti del portiere David Button, dell’ala Floyd Ayité, del centrale Michael Madl e del mediano Kevin McDonald.
LEYTON ORIENT. La passata stagione è stata molto travagliata per il Leyton Orient. Infatti, dopo un buon avvio in League Two che sembrava presagire almeno la qualificazione per i Playoff, i ragazzi di Ian Hendon si sono pian piano spenti nonostante la grande vena realizzativa del loro bomber Jay Simpson, autore di 25 goal in 44 partite di League Two. In particolare, il girone di ritorno ha visto l’esonero di Hendon in favore del traghettatore Andy Hessenthaler, a sua volta sostituito dal player-manager Kevin Nolan, infine sostituito nuovamente da Hessenthaler, confermato come allenatore per la stagione che sta per cominciare. Tre sole vittorie nelle ultime nove partite hanno condannato gli O’s ad almeno un altro anno di purgatorio in League Two, specie dopo la sconfitta nello scontro diretto contro i cugini del Wimbledon a Kingsmeadow. Sono giunti a Londra il terzino Callum Kennedy dai Dons ed i difensori Josh Doherty e Yvan Erichot, rispettivamente dall’academy del Watford e dai belgi del Sint-Truiden. Ceduto, tra gli altri, il centrale di difesa Connor Essam ed il portiere Gary Woods.
MILLWALL. Mancato per un soffio il sogno promozione per i Lions di Neil Harris. A spuntarla nella finale di Wembley è stato il Barnsley con il risultato di 3-1. Vanificati quindi sia il quarto posto in campionato sia la vittoria in semifinale contro il Bradford. Il girone di ritorno aveva permesso si sognare alla compagine della East London, grazie ad un ruolino di marcia caratterizzato da 14 vittorie in 23 partite di League One, trascinati da un bomber Lee Gregory fermatosi a 18 reti in campionato. Fra gli acquisti dei Lions spicca il difensore centrale Shaun Hutchinson, prelevato in Championship dal Fulham. Confermato Neil Harris in panchina.
QPR. Mercato effervescente per gli Hoops, affidati nuovamente a Jimmy Floyd Hasselbaink. L’ex attaccante del Chelsea aveva sostituito lo scorso dicembre il traghettatore Neil Warnock, a sua volta chiamato per sostituire l’esonerato Chris Ramsey. Risultato? Campionato mediocre, salvezza tranquilla ma senza ambizioni da Playoff. Queste sono le ragioni per cui la dirigenza degli Hoops si sta muovendo. Ceduta l’ala Matt Phillips al West Bromwich ed il centrocampista Leroy Fer allo Swansea, la compagine della West London ha piazzato tre buoni acquisti sui cui il tecnico olandese può lavorare: il centrale di difesa Joel Lynch dall’Huddersfield e la coppia di mediani composta da Ariel Borysiuk e Jordan Cousins, rispettivamente dal Legia Varsavia e dal Charlton. Obbiettivo promozione?
TOTTENHAM. Dal grande sogno alla grande beffa. Con questa frase si può riassumere la stagione appena conclusa del Tottenham di Mauricio Pochettino. Infatti, a 55 anni dall’ultimo trionfo nella massima divisione inglese, allora denominata First Division, gli Spurs hanno avuto la grandissima possibilità di trionfare. Il bomber Harry Kane si è laureato capocannoniere con 25 goal in 38 partite e tutte le grandi hanno dimostrato grande affanno, soprattutto gli odiati cugini dell’Arsenal. Invece un’outsider come il Leicester ha riscritto la storia, beffando un Tottenham che poi è riuscito perfino a farsi superare dall’Arsenal. Finora la compagine della North London ha ceduto il trequartista Alex Pritchard ed acquistato la punta olandese Vincent Janssen ed il centrocampista keniota Victor Wanyama. Dopo il rinnovo di Pochettino fino al 2021 è tutto pronto per il ritorno degli Spurs in Champions League.
WEST HAM. Campionato di altissimo livello quello chiuso durante la passata stagione dal West Ham di Slaven Bilić. Il sesto posto definitivo, complice la vittoria del Manchester United in FA Cup, ha regalato agli Hammers una possibilità europea, a dieci anni dall’ultima apparizione internazionale nell’allora Coppa UEFA. Playoff di Europa League già conquistati grazie al passaggio del turno contro gli sloveni del Domžale, nella prima stagione d’esordio della nuova casa dei “Martelli”, ovvero l’Olympic Stadium. Pochi finora i movimenti di mercato: arrivato dagli Emirati Arabi il trequartista argentino Manuel Lanzini e ceduto al Crystal Palace il centrale di difesa James Tomkins. Sembrava fatta per l’arrivo di Jonathan Calleri dal Deportivo Maldonado, sulle orme del suo mentore Carlos Tévez, anch’egli ex Boca Juniors quando era sbarcato nell’East London come prima esperienza europea. Tuttavia un inserimento del Barcellona sembra aver raffreddato una trattativa quasi conclusa.
WIMBLEDON. Grande impresa ai Playoff per il Wimbledon, promosso in League One con annesso derby durante la prossima stagione contro il Millwall. Grazie a sei vittorie nelle ultime otto partite, di cui cinque consecutive, i Dons sono riusciti a strappare al Leyton Orient il settimo posto, l’ultimo valevole per la partecipazione alla post season. Decisivo lo scontro diretto a Kingsmeadow contro gli O’s, vinto con il risultato di 1-0 grazie alla rete di Lyle Taylor, bomber dei Dons con un bottino finale di 20 goal in 38 partite di campionato. Ai Playoff la compagine della South London ha eliminato prima i favoriti dell’Accrington Stanley ai supplementari, trionfando poi a Wembley contro il Plymouth Argyle grazie alle reti del solito Taylor e del possente Adebayo Akinfenwa, il cui goal della sicurezza è arrivato dopo ben 11 minuti di recupero. Ceduto lo stesso Akinfenwa al Wycombe e Adebayo Azeez in Scozia, mentre sono stati acquistati il terzino Sean Kelly sempre in terra scozzese ed il centrale di difesa Darius Charles dal Burton Albion.
Pubblicato su Londra Italia nella rubrica London Clubs in data 06/08/2016.