Ufficiale l’addio a Follo di Alberto Benites, diretto all’Etrusca San Miniato in Serie B. Il playmaker di origini dominicane ha rilasciato la seguente intervista a Liguria a Spicchi, in cui saluta la società con cui è cresciuto negli ultimi anni ed in cui lascia trasparire la sua grande voglia per questa nuova avventura.
Cosa ti rimarrà della tua esperienza in Liguria con Follo?
I tre anni a Follo sono stati importantissimi. I primi due con coach Gioan nei quali non ero titolare e dovevo guadagnarmi i minuti in allenamento difendendo giocatori come Valenti il primo anno e De la Cruz il secondo. Entrambi più esperti di me ed entrambi capaci di farmi crescere grazie ai numerosi consigli. L’ultimo anno coach Padovan mi ha promosso in quintetto dandomi fiducia e con l’obbiettivo di aiutarmi insieme ad Andrea Russo a diventare un vero playmaker.
Come sei stato contattato? Raccontaci questa tua nuova avventura a San Miniato in Serie B.
Sono andato un paio di mesi fa a fare tre giorni di allenamento a San Miniato grazie al contatto con Follo e lì ho fatto vedere il mio gioco. A loro è piaciuto e sono pronto ad affrontare questa nuova avventura. Non vedo l’ora di migliorare con il nuovo staff tecnico e con i miei nuovi compagni di squadra.
Quale il tuo obiettivo?
Lavorare tanto, migliorare il più possibile per togliermi soddisfazioni in futuro e finire il percorso scolastico.
Come valuti la tua esperienza dell’anno scorso? In cosa sei migliorato e in cosa devi lavorare?
L’anno scorso è stato il crossover, visto che ogni partita mi ritrovavo a competere con giocatori forti sia a livello giovanile che senior. La DNG devo dire che mi ha dato in qualcosa in più dal punto di vista del ritmo e delle parti individuali del mio gioco. Invece in Serie C ero più portato a servire i miei compagni visto che c’era più gente che aveva punti nelle mani come Rege Cambrin, Russo e Rinaldi. Ho tante cose su cui migliorare ma ci sto lavorando duro da inizio estate.
Cosa ti ha lasciato coach Padovan?
Padovan mi ha lasciato la capacità di fare scelte migliori in campo e fuori. Ad essere me stesso, essere trasparente, a farmi scivolare addosso sbagli quando le cose non vanno bene ed a non essere testardo al negativo. A dare il 100% in tutto nel basket, nella scuola, nella famiglia e negli amici.
Ringraziamenti particolari?
Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato a raggiungere questo traguardo: allenatori, compagni di squadra, Mohammed, Jefe, la Mocha, Petete, la Melma, El Moreno, El Chico, la Leyenda, Karlfron ed i miei familiari di Santo Domingo, che stanno sorridendo grazie a questa notizia.