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Onestamente sapevo molto poco sulla social intrepreneurship, l’imprenditoria sociale, prima di presentarmi all’International Airport di Larnaca, nell’isola di Cipro. Ancor più onestamente, mi sono presentato sull’isola con dei dubbi residui perfino sulla sua pronuncia. Poco sponsorizzata in Italia, poco conosciuta tra i giovani del Belpaese.
Ma era solo questione di tempo. Infatti, sono bastate poche ore per capire quale fosse la sete che animava sia l’intero gruppo sia il settore di cui si sarebbe occupato il Training Course: l’idea di un bene o servizio di utilità sociale. L’idea che la comunità possa avere ancora una sorta di priorità sul guadagno. L’idea, insomma, di arricchirsi di qualcosa che non abbia solamente un valore economico.
Da lì, grazie all’attenta organizzazione dei trainer Angelos e Giota, è stato tutto un susseguirsi di idee innovative, spunti e condivisioni di concetti tutti finalizzati alla fondazione, alla conduzione ed all’implementazione di un’impresa sociale. Ma non solo. È stata anche l’occasione scoprire dove altre organizzazioni si sono spinte. Per esempio l’’interessantissima Kiva Microfounds, il cui motto è «loans that change lives».
Poi ci sono istanti che rimangono indelebili nella memoria. Da un MacBook pronto a scattare un selfie a filo dell’acqua nella famosa spiaggia di Agia Napa, ad una degustazione di vini e distillati tipicamente tradizionali. Dagli accesi e fecondi dibattiti con i compagni di avventura, alla condivisione estrema di idee e proposte per il nostro futuro. Senza dimenticare, infine, una passeggiata sul lungomare al ritmo delle note visionarie dei brani di Moby. Il tutto contornato da un paesaggio difficile da descrivere, capace di calarti in un’altra dimensione. Insomma, un’esperienza di quelle che lasciano il segno. Anche grazie ad una compagna di avventure come Ilaria, entusiasta ed appassionata.
A proposito dello Youth Exchange dello scorso ottobre a Wisła, in Polonia, denominato European Cake, scrissi: «Un viaggio come questo può essere anche solo una ″scintilla″, in quanto il vero ″incendio″ arriva dopo». Ecco, un progetto come questo non può far altro alimentare la fiamma. Una fiamma che illumina la strada davanti a noi. Una fiamma vitale, che mantiene una temperatura mite in un contesto come quello dell’Unione Europea, mai freddo come in questi anni.
D’altronde, forse siamo diversi proprio per renderci conto di essere una cosa sola. Profondamente.
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Honestly I knew very little about social entrepreneurship before arriving at Larnaca International Airport, in Cyprus. More honestly, I arrived in the island with some residual doubt about its pronunciation. Little sponsored in Italy, little known by the Italian youth.
But it was only a matter of time. In fact, few hours have been sufficient to understand the yearning able to animate both the entire group and the sector we were talking about at the Training Course: the idea of a service as solution to social problems. The idea dealing with the fact that the community can boast a sort of priority on the profit. So, the idea of getting rich of something which hasn’t only an economic value.
From that moment on, thanks to the attentive organisation of the trainers Angelos and Giota, the course has been characterized by a flow of innovative ideas, starting points and concept sharings all directed to the foundation, the running and the implementation of a social enterprise. But not only this. It has been also the occasion to discover the sector which other organisations have reached in. For instance Kiva Microfounds, the very interesting organisation whose slogan is «loans that change lives».
Then, there have been unforgettable moments. From a MacBook ready to shoot a selfie at the water’s edge in the famous beach of Ayia Napa, to the taste of tipically traditional wines and distilled beverages. From the passionate and fruitful debates with the adventure mates, to the extreme sharing of ideas and proposals dealing with our future. Moreover, I can’t forget the inspiring walk on the seafront with Moby’s visionary music. All these moments have been decorated by a landscape too difficult to describe, able to bring you in a sort of other dimension. At the end, an experience which absolutely have had a strong impact on me. Also thanks to my Italian adventure mate Ilaria, enthusiastic and passionate.
Regarding the Youth Exchange during the last October in Wisła, Poland, whose name was European Cake, I wrote: «A travel like this can be also only a ″spark″, inasmuch is waiting for you later». Well, a project like this absolutely feed this flame. A flame able to light up the street in front of us. A vital flame, which mantains moderate the temperature in a context like the European Union’s one, never cold as much as in these years.
After all, maybe we are different just to realize that we are one. Deeply.